Mazzini, Garibaldi e Cavour sono considerati dalla storiografia ufficiale i principali interpreti del Risorgimento italiano e gli artefici dell’Unità d’Italia. Ma dietro questi grandi personaggi storici si sono mosse - nemmeno tanto nell’ombra - diverse donne che hanno svolto un importantissimo ruolo nel processo di unificazione italiana. C’è chi si è attivata nell’assistenza ai poveri, agli ammalati e ai derelitti, chi ha promosso salotti culturali, chi ha realizzato riviste letterarie, chi dopo l’epurazione dei carbonari meridionali ha ri-organizzato la cospirazione anti-borbonica rendendo fertile il terreno per l’impresa garibaldina e chi ha sedotto Napoleone III guadagnando il suo favore alla causa italiana.
Lo spettacolo mette in luce sette profili di queste donne che, condannate all’oblio dalla storiografia ufficiale, si ribellano a questa condizione mettendo sotto processo la “storia al maschile”, raccontando se stesse e le proprie storie e rivendicando il loro ruolo di primo piano. Una situazione divertente e al tempo stesso paradossale in cui la “storia”, rappresentata da un personaggio maschile, viene messa sempre più in difficoltà e costretta ad abdicare dal proprio carattere misogino.
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